Riflessioni sui bisogni personali e quelli del partner



É importante "partire mentalmente", non mettendosi troppe limitazioni (compatibilmente con il budget!), in modo da far si che la parte "creativa e emotiva" del nostro cervello (grosso modo l´emisfero di destra; "questo progetto mi aiuterá a soddisfare i miei bisogni interiori vitali...") non venga messa a tacere dal censore critico (emisfero di sinistra), che analizza le situazioni, come una trebbiatrice e accolla, dove puó il fogliettino giallo autoadesivo sui vari punti del project flow con la scritta " non posso".

La scelta di una casa fin dall´inizio per esempio, che ai tuo occhi e nel dentro della tua anima, appaia migliore, perché "più bella, più comoda, in una zona più consona,..." é molto importante. 

Questa casa sará il tuo "tetto sulla testa", la tua "oase wellness", un centro di socialitá, il tuo "sole nella nuova galassia", che stá per nascere a Berlino....

In questa preparazione al viaggio, ci si confronta spesso con il partner / con la famiglia / con gli amici.

Per tutta una serie di motivi il partner può ancora non essere convinto del successo del "progetto Berlino"

Il mio consiglio: ponigli(le) questa domanda esistenziale "cosa vuoi dalla vita?" 

Con questa domanda lo(la) aiuti a cambiare l´ottica di vedere le cose, spostando la sua attenzione dal breve al lungo termine. Lo(la) aiuti a fargli(le) capire, che puó essere parte della soluzione e non del problema e soprattutto che, essendoci una visione di una nuova vita a Berlino, il tutto al momento é solo una fase intermedia tra il futuro e il passato.

Esiste peró una strategia mentale, che funziona piú o meno così, che può inframettersi tra te e il tuo partner :

"dal momento che ho giá provato nella vita che cambiare abitudini é faticoso, cerco di evitare questa esperienza di nuovo o concentrandomi su particolari giornalieri, che mi distraggono dal progetto principale  o sviluppando una depressione reattiva (non mi sento in grado...mi manca la forza...e poi chissá...).

In fondo é una strategia mentale che ognuno di noi ha e ci vuole proteggere da ció che avvertiamo come possibile fonte di delusione e dolore psico-fisico. Ma é una strategia pericolosa, perché puó innestare un circolo vizioso autoperpetuante che sfocia poi in depressione e immobilismo.

@ consiglio:

fai con lui(lei) ogni tanto una "viaggio mentale": cercate di vedervi nella nuova casa, cosa vedete, cosa sentite, cosa provate. Cosa fai te, cosa fa lui? Deve essere come sognare ad occhi aperti, concentrati sui singoli dettagli (suoni, luci, colori, sapori,...) 

agite poi come il progetto fosse giá completato ("tu e tuo marito siete a tutti gli effetti giá a Berlino"); parlatene con gli amici, ecc. con la prospettiva di avere rotto giá i ponti con l´Italia

 fagli/falle scrivere su diversi biglietti carta a mo di "carte della felicitá", cosa sono le cose che lo rendono felice. Ogni giorno deve impegnarsi a realizzare una delle carte, che ha scritto, da solo e poi parlandone con te.

Se sei sposato/a fai capire a lei/lui, che il matrimonio non é una "assicurazione per la vita garantita", ma che si basa sull ´amore e questo si nutre soprattutto dello sforzo giornaliero di rendere felice il partner nelle cose che sono importanti per lui/per lei.

Questo é quello che tiene legate 2 persone tutta la vita.

                 Se uno da piú dell´altro alla fine il cordone magico si può spezzare....


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